Jason uscì dalla metropolitana in High Street Kensington. Holland Park era a due passi.
"Gimme some fire, please!"
Jason gli porse il suo Dunhill d'oro. Era stato l'ultimo regalo che lui aveva fatto a suo padre. L'accendino, prima di ritornare nelle sue mani, aveva trascorso parecchio tempo nelle tasche di Venkmann.
"Lei è Jason Spengler" disse l'agente speciale, dopo avere aspirato il fumo della prima boccata "il Capo la attende, passi pure, vada verso la villa ma non entri, aspetti che la luce della serra si accenda, che l'impianto di irrigazione si attivi e poi, se non succede nulla, ritorni da me. In tale caso sceglieremo un'altra procedura".
Non sarebbe successo niente ma tale mossa tattica, in tutti i casi sperimentati, aveva generato paranoia nei soggetti ospiti.
Jason raggiunse la villa e prima che la luce si accendesse aveva già aperto il portone della casa ed era già entrato e si era già pulito la suola delle scarpe su un prezioso tappeto di William Morris recuperato dalla Oxford Union Library. Non fece volutamente caso alle armature medioevali (sicuramente altri agenti speciali le utilizzavano come copertura) e si accinse a salire i gradini dello scalone. Chiunque ci fosse nelle coarazze fece finta di non averlo visto (erano questi gli ordini).
"Vieni su in fretta, ragazzo, dobbiamo parlare di molte cose" la voce era familiare ed era ben diversa da quella sentita da Fortnum & Mason.
Due piani più in alto comparve il Primo Gentiluomo. Jason lo raggiunse mentre si stava allacciando una gonna scura a righe sottili... il suo sospetto si stava avverando.. pazienza! Mentre stava per rassegnarsi la trasformazione ebbe inizio: il petto, libero da giacca e gilet, si gonfiò; le mani rugose, libere dai guanti, mostrarono unghie laccate; i capelli si sciolsero sulle spalle; le mascelle si contrassero più volte e parte della maschera di lattice si staccò dal viso finchè, con un altro piccolo gesto, cadde del tutto.
"Vieni con me, ragazzo" disse Lady Cophetua Hinshelwood.
Il maggiore molto probabilmente era il Maggiore, pensò jason
giovedì 10 gennaio 2008
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4 commenti:
incomparabile, inarrivabile myr
non come quella testa di cazzo di jason
Magnifico.
jason è jason, e non lo deve offendere nessuno!
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