domenica 6 gennaio 2008

Tornano i Peacock

Da quando il Leeds era scivolato dalla Champions League alla Football League One (la serie C del campionato inglese) le sedi dei Local Clubs erano divenute sempre più modeste. Il commodoro Peacock uscì dal suo ufficio della Naval Intelligence mimetizzato nei fondi di Sant Martin in The Field, si incamminò lungo lo Strand, si fermò a leggere il menu di Simpson controllando di non essere seguito, attraversò la strada e imboccò una piccola via, la Tavistock, dove una volta c'erano gli uffici di Time Out, girò a destra (non c'era altra possibilità) e continuò a camminare, Raggiunse i cessi pubblici, situati sul lato orientale del Jubilee Market. Non era il posto ideale per avere la sede del proprio club ma il costo per un affitto qualsiasi altro posto non rientrava nelle possibilità dell'associazione. Scese una scaletta e suonò.
"Benvenuto, Commodoro! Speriamo che quest'anno sia migliore..."
Erano anni che sentiva questa frase. Si toccò le balle e chiese:
"Mio nipote è già arrivato'"
"Sì, da circa un'ora ma ora non c'è, è la terza volta che va a pisciare, mi sembra nervoso"
"E' giovane..." si limitò a dire il commodoro sperando che la conversazione non finisse sul tempo e che non gli venisse chiesto di pagare la quota annuale.
Proprio in quell'istante entrò il nipote.
"Piacere di vederla, commodoro!"
"Qui non ci intercetta nessuno, chiamami zio"
"Sì, zio"
"Ora non perdiamo tempo e raccontami tutto, dimmi come la pensi e concludi con quello che faresti"
La situazione era davvero troppo complessa per ridurla a tre aride risposte. Come fare a spiegare allo zio, peraltro un po' rincoglionito, che non si trattava solo di una faccenda di interesse nazionale. Non voleva peraltro essere scortese ricordando al commodoro che sua cugina, la bella Ellen (madre di tre figli) dopo 11 anni di tranquillo tran tran aveva lasciato casa e famiglia per mollarla all'autista. La fuga della ragazza col bellissimo Carmine Caruso aveva coinciso con l'esclusione della stessa dall'eredità e tutto era andato al fratello Tobia. Il coglione era poi finito tra le grinfie della Culona che, non era mai stato provato, non impiegò molto a sopprimerlo ereditando a sua volta tutto il patrimonio, comprese le fabbriche della Salsa. Qui entrava in ballo la famiglia Fuller, depositaria del segreto dell'Helleborus Foetidus, ingrediente essenziale senza il quale persino la salsa rubra della cirio avrebbe potuto diventare leader di mercato. Ora bisognava anche fare capire al vecchio che sarebbe stato meglio per entrambi pensare ad un futuro agiato, a spiagge esotiche dove trascorrere nel lusso il resto della vita piuttosto che lasciarsi intaccare le ossa dalla nebbia. Kate Fuller, della famiglia Fuller sopra citata, aveva bisogno di loro e loro avevano bisogno di lei per rientrare in possesso della parte perduta di eredità. Sapeva che il vecchio, prossimo alla pensione, sperava in una ultima azione militare che avrebbe aggiunto lustro alla sua carriera.
Il vecchio, da parte sua, era meno rincoglionito di quanto sembrasse. Sapeva tutto della Culona, sapeva anche cosa lui aveva perso (e lei arraffato) quando il vecchio George Peacock escluse tutti dal suo testamento ad eccezione del figlio Tobia. Il grado che aveva raggiunto non aveva certo compensato il peso che avrebbe potuto avere nella società londinese se le cose fossero andate in maniera diversa. Non sapeva davvero cosa fare ma intuiva che qualcosa da fare c'era. E questo era già un passo avanti. E poi non era solo, i riservisti dei Royal Marines erano tutti dalla sua parte e una azione militare, l'ultima della sua carriera, non era da scartare...

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