martedì 22 gennaio 2008

Cogito ergo.

Con gli occhi chiusi per sfuggire all'abbagliante bianco Carne non si accorse che tutto era diventato nero o forse sì, ma preferiva pensare il contrario.
"Che schifezza mi ha dato questo tizio?" mormorò mentre pensava che difficilmente in vita sua aveva gustato una simile delizia.
Questa alternanza di pensiero era frutto di quella sinusoidale varianza del suo aspetto e del suo carattere. Non fosse stato per quel posteggiatore abusivo che pretendeva di essere il rifondatore, per la sua voce cruda e rozza che gli trapanava i timpani con una massa di cazzate incomprensibili, ebbene, quella sarebbe stata un bella mattina. Non vedeva per quali motivi avrebbe dovuto sbarazzarsi di un certo Myrrdyn che, tra l'altro non conosceva nemmeno, e di un tale Derek che gli sembrava di avere conosciuto in un buon ristorante parigino di cui ora non ricordava il nome.
Questi due non dovevano essere eliminati perchè la loro sopravvivenza era predeterminata prima della loro nascita, altro che libero arbitrio! Possibile che tutti quanti, compreso questa testa di cazzo di millantato rifondatore, cercassero di attribuirgli delle responsabilità quando il suo ruolo era stato deciso almeno 5000 anni prima? Fanculo!
Aprì gli occhi. La collina aveva il suo colore, quella nuance di marrone che usualmente assume la merda dopo alcuni giorni di esposizione all'aria e alla luce. Le sue mani, e molto probabilmente anche le altri parti del suo corpo, erano bianche, quella tonalità di bianco che ha la pelle degli inglesi.
Era bianco, anglosassone, protestante, un vero wasp, e come tale membro di diritto di uno dei gruppi più privilegiati e più influenti della società, ovvero un cittadino non appartenente a nessuna delle tradizionali minoranze, tantomeno a quella afro.
Ora, doveva affrontare la realtà, sempre che da qualche parte ci fosse davvero perchè in prima istanza il concetto di realtà è intrinsecamente legato all'ontologia, cioè alla disciplina filosofica che si occupa di ciò che esiste. Un problema tipico dell'indagine ontologica può essere formulato come segue: cosa si intende quando si afferma che "una cosa esiste"?
"Cartesio è il mio salvatore!" pensò subito dopo...

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