giovedì 24 gennaio 2008

Sulla via del ritorno

Carne sapeva che non tutto quello che luccicava era oro e quindi che tutto quello che sembrava pongo poteva non esserlo, infatti il marrone era ancora lì dentro o così almeno qualcuno pensava. Ora però doveva attraversare il canale.
Prima di pensare doveva - come aveva detto un vecchio architetto molto tempo prima - osservare. con umiltà e senza dare niente per scontato, guardare con curiosità per scoprire ciò che si cerca, o semplicemente quello che accade.
"Senza dare niente per scontato?" si chiese.
Doveva attraversare il canale e ora aveva capito come fare. Si incamminò, leggero e veloce, senza nemmeno bagnarsi la suola delle scarpe.

A Parigi, negli uffici della sicurezza nazionale, M. Taffery stava guardando trasecolato le immagini riprese in tempo reale dal satellite: un uomo stava attraversando a piedi il Canale della Manica. Cercò subito di contattare Kate ma il suo numero era occupato. Non appena ebbe riagganciato il telefono suonò. Era Kate.
"Cosa succede?"
"Dove?"
"Il canale"
"Ti stavo chiamando per lo stesso motivo"
"E' ghiacciato anche dalle tue parti?"
"Non lo so, volevo solo dirti che c'è un uomo che sta attraversando la Manica a piedi."
"Avrà freddo..."

Carne aveva freddo ma sapeva che il freddo non lo avrebbe fermato. Il suo pensiero andò a quando la breve notte di Schit calò gelida sulla brughiera senza riuscire a bloccarlo.

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