giovedì 10 gennaio 2008

L'appuntamento

La promozione a colonnello, sebbene ratificata, non influenzò minimamente il titolo di Maggiore che Carne aveva strameritato prima della missione Cluster 17. Avrebbe potuto raggiungere i 100 anni, essere nominato baronetto dalla Regina, rincoglionire totalmente, ma nessuno lo avrebbe chiamato in un modo diverso. Anche ora che veniva proposto come commissario straordinario per l'emergenza, dotato di pieni poteri, comandante in capo delle forze di attacco contro sè stesso, in un mondo pieno di generali e di capi di stato maggiore, anche il quell'occasione sarebbe stato l'insostituibile Maggiore Di Culo.

"Ora però è il momento di dirglielo..."
"Accetterà?"
"Non abbiamo dubbio"
"E perchè dovrebbe accettare?"
"Lui lo sa"
"Vorrei saperlo anch'io"
"Tutti vorremmo saperlo, ma non ce ne è bisogno"

Qualcuno urtò una tazza e rovesciò il contenuto nel piatto dove una fetta di Dundee Fruitcake aspettava di essere gustata. Tutta questa scena si svolgeva nella saletta da tè, al piano terra di Fortnum & Mason, a Piccadilly.

Jason Spengler, travestito da cameriere, aveva origliato ma - pur conoscendo i personaggi riuniti al tavolo - non sapeva di chi stessero parlando. Bisognava agire d'astuzia. Si avvicinò al tavolo, con la scusa di cambiare tovaglia, tazze e dolce.

"Io lo so" sussurrò al primo dei gentiluomini seduti al tavolo.
"Dio sia lodato, cominciavo ad essere curioso" rispose il Primo Gentiluomo, alzandosi ed avviandosi all'uscita, dribblando le ordinate cataste di confezioni di tè.

Jason, che si aspettava ben altra risposta, rimase indeciso sul da farsi ma si riprese nel giro di pochi secondi.
"Signore, ha dimenticato i suoi guanti"
Il Primo Gentiluomo si fermò. Jason accelerò il passo e finse di inciampare, rovinandogli addosso.
"Stia attento, per cortesia!"
"Mi ha mandato lui."
"Ne è certo?"
"Certissimo."
"Ma come faceva il Maggiore a sapere che noi eravamo qui?"
Il senso di deferenza dimostrato mentre veniva pronunciata la parola Maggiore illuminò Jason. La luce che i suoi occhi diffusero obbligò Il Primo Gentiluomo a dire sottovoce:
"Giovanotto, lei è sopra di me, un mucchio di gente sta fingendo di non vedere quello che sta succedendo tra di noi... non potremmo continuare a casa mia?"
"Smonto alle 17.30, sir, dove posso raggiungerla?"
"E' forse sordo, ragazzo? L'ho già detto... a casa mia." c'era la possibilità che il Maggiore non si unisse a loro ma per il momento questo piacente giovanotto avrebbe potuto sostituirlo...

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