venerdì 4 gennaio 2008

Ci serve una casa



"Ci serve una casa. - disse Carnet - Non possiamo tutte le sere tornare a dormire a Calais o a Dover. E poi ci serve una sede dove ricevere le delegazioni. Pensavo a qualcosa di decoroso, senza esagerare con il lusso. Potremmo ingaggiare qualche architetto e dirgli di copiare qualche palazzo reale francese... li trovo molto chic."
Carne aveva ben altri pensieri per la testa, ma una casa poteva essergli comoda. Se avesse avuto una stanza con un letto tutta per lui, avrebbe potuto tentare di scopare Kate come si deve, senza fretta e senza urgenze.
"Ok, chiama pure un architetto, ma non francese per favore. Hai una vera fissazione, con questi francesi..."
"Ho imparato le bon vivre quando vivevo con mamma a Pigalle".
Carne telefonò a Kate per darle la buona notizia, ma Kate aveva staccato il telefono. Dopo il rifiuto di quell'imbecille degli esteri inglese, aveva provato con i francesi, e il sottosegretario agli esteri gallico aveva subito raccolto l'invito, sperando di portarsela a letto la sera stessa. Adesso Kate stava cenando com Monsieur Taffery a la Sole Meuniére, un grazioso ristorantino di Calais.

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