venerdì 21 dicembre 2007

Ermeneutica ed epistemologia di Carne


Alcune considerazioni riepilogative per proseguire con maggiore chiarezza:

Chi è Carne

Carne è il soggetto chiamato a realizzare la Sintesi Anale, a reggere quindi la numinosità, l'eccezionalità della libido archetipica, capace di rigenerare come di distruggere a seconda della corretta intenzionalità del soggetto. Carne è colui che conclude felicemente il ciclo e dunque ritorna "vincitore" dalla "missione impossibile", è “il creatore/dissolutore” di escrementi.
DCT (Derek Contro Tutti, n.d.r) sottolinea costantemente il pericoloso aspetto di Carne che può coinvolgere e possedere il soggetto oltre misura facendogli perdere di vista il significato del viaggio a favore (e disgraziatamente) della meta.
Al contrario ME (Myrddin Emrys, n.d.r) si addentra negli aspetti ombrosi dell'atto eroico (l’espulsione, la dissoluzione e la rigenerazione delle feci) affinché i due poli della vicenda, Carne e Carnet, siano stuzzicati al delirio di onnipotenza: quello di voler strappare il tesoro all'intestino della Terra.

Come Carne viene percepito

Spostando l'attenzione al nostro interlocutore, cioè al lettore, dobbiamo sempre ricordare che chi si avvicina a Carne è un potenziale eroe seppur anonimo e, dunque, contemporaneamente, anche anti-eroe per eccellenza non nel senso di chi declina e rifiuta il suo possibile destino anale in quanto destino umano, bensì anti-eroe perché sa che non è più il solo e l'unico che salva il culo e ad esso dona gloria,e perché sa che in se stesso è tutta l'umanità che è impegnata nell'opera di salvazione e lui, colto e raccolto in questa visione del mondo, non può più separare se stesso dagli altri, ne se stesso da se stesso, metafora, questa, introdotta proprio dall’unicità del culo che “appare ”doppio, in quanto composto da due natiche, ma sostanzialmente unico.
Ebbene, questo è l'ambiente del sottosuolo del pensiero generale in cui si possono generare queste considerazioni. Ma sul suolo, sulla superficie invece, accade che il cammino verso il culo venga ancora ritenuto soggettivamente il percorso più arduo, accade ancora che l'inconscio trovi appoggio in metafore e figure estratte dal ciclo mitologico di Carne per aiutare a fare coscienza.

L'impresa eroica ed il ciclo di Carne

Intendiamo qui solo elencare i passaggi fondamentali del ciclo delCarne (assimilabili entro certa misura al ciclo sciamanico e al ciclo alchemico) facilmente sovrapponibili al ciclo psicoanalitico vero e proprio che spesso si fanno manifesti nei messaggi onirici del "soggetto analizzando":

1) L’enorme quantitativo di escrementi presente nella vicenda
2) L’eccesso toponomastico e topologico in cui si sviluppa la vicenda
3) L’incongruenza spazio-temporale
4) La sostanziale inconsistenza delle strutture di realtà
5) La ricomparsa di defunti in un ricircolo che potrebbe essere anche (v. pt.o 3)
6) L’assillante e continua comparsa di nuovi personaggi
7) Più segnatamente, lo sviluppo divergente della vicenda.

Simbolo universale di questa fase entropica è l’isola di Shitland (o Sealand, a rimarcare anche in questo caso non tanto una dualità essenziale dei capisaldi, quanto una dualità potenziale, da esercitarsi nelle proiezioni interpretative). Si danno elementi di questa dualità nel culo stesso, come già detto organo fondato da due natiche, senza le quali infatti non consiste come culo, o permane solo nei sogni e nei vissuti di smembramento. Spesso la metafora del culo è il "dissodamento della terra". Facile andare con la mente ad Osiride due volte ucciso dal fratello Set o ad Orfeo.
Questa fase è caratterizzata dall'incontro con la propria Ombra, uno dei tre archetipi fondamentali Carniani, insieme al sacrificio e all’incontro con la Grande Merda.

Sulla base di questi tre archetipi Carne vuole, o vorrebbe realizzare la Sintesi e sulla base di questi tre archetipi Carne deve fare i conti con il suo egoriferimento. La morte simbolica, che nei sogni giunge spesso violenta e corporale, sta a designare la possibilità di liberarsi con il culo (o tramite il culo) di ciò che produce la sofferenza, la percezione deforme del transeunte, del provvisorio, che in quanto tale - che dal nulla emerge e al nulla ritornerebbe - produce la falsa convinzione della mortalità e la sconvolgente insanabile angoscia dell'io il quale, pur di rifuggire da tale "certezza" di mortalità, dà inizio alle più bizzarre, stupende e terribili opere, istituzioni e costruzioni, compresa quella di un’isola che consiste integralmente di merda, o di una montagna di poliuretano. E non solo: nella loro vacuità questi elementi risultano anche spazialmente riproiettatti ed invertiti, introducendo il tema dell’omosessualità carnesca, che è tutto ciò verso cui l’eroe si deve liberare morendo all'identità che essa sorreggeva.

Il sacrificio dell’io di Carne

Carne sa di essere votato al martirio, ma continuamente gli vengono offerte seduzioni . Ma Carne che sacrifica il proprio io può attraversare i mondi vietati agli altri comuni mortali e che sono protetti dai mostri. In ciò risiede il suo potere di salvare: poiché il suo passaggio al di là dei confini ed il suo ritorno dimostrano che attraverso tutti gli opposti fenomenici l'Increato Indistruttibile permane eterno, e non vi è nulla da temere".
E' per questo dunque che Carne infierisce, universalmente, simbolicamente contro il proprio corpo, disperde le proprie feci per il rinnovamento del mondo ovvero per il rinnovamento della visione del mondo.
Ciò che, dunque, per prima cosa Carne incontra è la propria Ombra, il proprio egoriferimento ed è ciò di cui deve assolutamente disfarsi se vuole proseguire il viaggio. Ma attenzione: l’Ombra non è Carnet: Carne e Carnet, insieme, affrontano le loro relative ombre, tappa indispensabile per realizzare la Sintesi Anale richiesta dal Fondatore.

L'incontro con l'archetipo della Grande Merda del Mondo

Nella saga carniana, la Merda, grembo e tomba, vita e morte, è il Padre Omosessuale e quindi il Padre/Madre personale e universale che è anche l'incontro con il culo, che simboleggia il completo dominio della vita da parte di Carne; In effetti, le tante prove che egli ha dovuto superare sono altrettanti simboli delle crisi trasformative attraverso cui egli è dovuto passare per ampliare la propria conoscenza e giungere al totale possesso del Culo-Distruttore rappresentato fantasmaticamente da Santanico Pandemonium. E’ il nemico che ha preso il posto del padre e si è legittimato l'incesto.
L'aspetto, dunque, che esprime la contraddittorietà della vita, la sua caoticità, è portato dal cosiddetto culo; l'aspetto della Legge che cerca di sancire, di controllare e di sottrarre al disordine la sua visione è il cosiddetto maschile-femminile, il padremadre o, se volete, il culofica non più di un Carne/Carnet ma addirittura di un Carne/Kate Fuller.

L'apoteosi

è il tempo della sintesi anale, la catabasi storica dell'uomo-Carne integrato alla sua natura originaria: maschio e femmina come Iddio lo creò. Egli torna ad essere la sua reale immagine. Egli incarna l'unione dei contrari. Di tutti i contrari. E' la fine dell'inimicizia eraclitea. E' Carne e Pesce. Ma è anche la liberazione di Carne dall'eroismo coatto (e di Carnet dalla coatta frivolezza).

Il dono della Sintesi Anale

Consiste nella liberazione dallo sforzo continuo all'eroismo spirituale. La libertà da se stessi ma anche dal Culo e dalla Grande Merda. Dal particolare e dall'universale.
E' poter vivere l'esperienza del Culo oltre ogni sessualità, ogni analità e oltre ogni cosmico divenire. E dopo l'esperienza della pienezza attraverso l'immersione nella Merda, è duro pensare al ritorno. Ma Carne è tale perché torna, perché non tiene per sé il tesoro.
Se Carne riesce a superare la fisiologica resistenza a rientrare nella dimensione "ordinaria" dell'esistenza, deve fare i conti con le leggi di questo mondo che insistono ancora nella divisione.
Ma chi sopravvive all'urto del mondo si fa signore dei due mondi: quello del tempo e quello dell'eternità e suo compito sarà proprio quello di portare l'uno nell'altro e viceversa.
Egli è maestro e viaggia nei due sensi proprio come lo sciamano che viaggia tra cielo e terra. Con distacco opererà in qualsiasi ambiente la vita lo metterà.
Scopo del mito è la riconciliazione della coscienza individuale col volere universale.
E per questo suo aspetto di essente eterno necessariamente va approfondito e divulgato il mito di Carne, assorbito e superato dalla sintesi Anale ha che fare col mondo del divenire relativo, col necessario ricambio di configurazioni. Paradossalmente il mito di Carne si svela essere una grande figura di appoggio all'ego, alla sua "solitudine mancante" nel prevalente mondo del principio di non contraddizione. Mantenendo saldo il mito di Carne, si mantiene l'eccezionalità dell'esperire la coniunctio degli opposti. Carne vive nel mondo coscienziale e collettivo segnato dalla netta separazione tra particolare e universale.
Nel suo primo e concreto apparire storico, il tempo di Carne è il tempo pre-storico, eppure la storia ha già tutto un pregresso che ha portato Carne ad essere in una situazione di bisogno: (Carne di Culo aveva fame. "Andiamo", disse.E andarono.), ma anche di dolore:
Cinque erano le cicatrici che portava su di se', e cinque i lunghi consunti vessilli delle sue dure prove.
"Dammi da mangiare", disse Carne di Culo.
"Sì" disse lei, e aprì la grande credenza.

Da subito è la presenza di una non ancora definita Kate Fuller, che morirà, resusciterà e trasmuterà più volte, passando da momenti di specchiata moralità ad altri di bieca lascivia e di corrotta etica.Fatto straordinario, l’edipo è già alle spalle prima che la storia cominci ("Sono stato tuo" disse Carne di Culo. "Lo so" disse lei).
Nella figura di Carne si afferma comunque il principio della umanissima possibilità di esperire gli opposti non solo nella lacerazione della propria identità ma anche nella resurrezione, ovvero nell'apparire della nuova visione.
Molti sono gli eroi, arcaici e più recenti, presenti nella saga. Ma tutti sono Carne stesso, come categoria universale, che è libero “ab antiquo” perché da sempre ha depositato il suo tesoro nel Soggetto Universale che in ogni essere umano alberga. Il tempo per nuovi eroi è finito. Tutto questo perché la scissione, fondamento della logica carnista, basata sul rapporto soggetto-oggetto come legge universale, può essere superata in un'altra percezione, quella che solo gli eroi e per tempo limitatissimo possono privilegiare nell'apparire, sul proscenio anale del gruppo che designa la concreta possibilità che l'essere si sta offrendo di sperimentare consapevolmente l'unione dei contrari: l'individuo e il culo.

3 commenti:

Popi ha detto...

Cfr. APOTEOSI - Carne e Pesce!

Derek Contro Tutti ha detto...

Non mi aspettavo di meno.

Cosa avrebbe scritto Novalis su Carne? Teniamo conto che in Carne vi sono valenze appartenenti alla fase eroica del romanticismo.
Novalis chiama la poesia "figlia del più nobile impeto e delle sensazioni e passioni più alte e forti".
Travalicando il mero significato, e sostituendo il significante "poesia" con il più appropriato "culo", la partenza verso la comprensione della dialettica anale si riappropria circolarmente di significato.

DCT

Derek Contro Tutti ha detto...

Per via, tra Carne e Pesce, si passa dalla fase di Uovo.
Che da dove sbuca l'uovo? Da dove sbuca, eh?

La fase Formaggio attiene al mondo mammario, latticino.