lunedì 10 dicembre 2007

Flashback

Dovevano sembrare due normali alpinisti, avrebbero dovuto arrampicarsi per un un paio di centinaia di metri, vedere se c'era qualche riscontro alle loro ipotesi e poi rinunciare al resto della scalata come del resto succedeva nell'ottanta per cento dei casi. Nessuno si sarebbe accorto di niente, l'anonimato avrebbe circondato la loro impresa e al gente del posto avrebbe semplicemente pensato:
"dilettanti..." e nessuno avrebbe ricordato i loro nomi nè i loro volti.
Quella maledetta cengia! Quando ci erano saliti era lì, larga, orizzontale, esattamente come era descritta in tutte le carte che avevano studiato, un vero e proprio terrazzo senza ringhiera dve potevano cominciare il loro vero lavoro in sicurezza. Per prima cosa piantarono i lunghi chiodi da sosta nelle fessure della roccia per fissare le corde per la calata e agganciarono i moschettoni. Questa operazione, che poi salvò loro la vita, aveva un altro scopo, quello di sembrare dei veri alpinisti a chi li osservasse. Un piccolo scricchiolio li avvertì che stava per succedere qualcosa; la cengia cominciò ad inclinarsi verso l'esterno, come se fosse montata alla parete con dei grossi cardini. Prima di scivolare fecero appena in tempo a controllare le imbragature che ressero bene alla caduta e all'improvvisa frenata. La frittata era fatta. L'uomo con lo smeraldo avrebbe dovuto fare a meno di loro, almeno per il momento. E anche l'appuntamento alla stazione dell'Eigerwand con il Commendator Breviglieri avrebbe dovuto essere rimandato! Una volta in salvo, se il quinto cavalleria fosse arrivato, ci sarebbe stato anche il problema di saldare il conticino delle operazioni di salvataggio, voce importante dell'economia locale. Subito dopo ci sarebbe stata l'inevitabile conferenza stampa, obbligatoria per dimostrare con quanta efficienza le squadre locali salvano la vita a dei coglioni. Bella giornata davvero! Fanculo, Mouse, tu e le tue stramaledette teorie su Atlantide!

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