Possibile che per risparmiare i 172 euro del trenino avessero deciso di scalare la terribile parete nord? Certo 172 euro te li possono fare pagare solo in Svizzera ma è il modo più comodo per raggiungere la celeberrima Kleine Scheidegg, la terrazza dove da sempre si assiste con il fiato sospeso alle salite e alle tragedie sulla nord dell'Eiger. Proprio qui avviene il cambio dei convogli per continuare con la parte più spettacolare del giro, attraverso le Alpi fino al capolinea a Jungfraujoch, la stazione più alta d'Europa a 3454 metri, sul ghiacciaio dell'Aletsch. Il trenino passa nel tunnel scavato agli inizi del secolo scorso all’interno dell'Eiger e si ferma per 5 minuti nelle stazioni di Eigerwand e di Eismer: da qui i viaggiatori possono affacciarsi sulla nord dell'Eiger, e il nostro appuntamento era proprio nella prima, Eigerwand.
Non c'era nessuno - o almeno così mi sembrò - e così andai a dare un'occhiata dal grande finestrone scavato nella parete nord. Guardai verso il basso, nessuno stava salendo, scalatori zero, solo - molto più in basso - un elicottero pericolosamente vicino alla roccia. Mentre tornavo verso il treno incrociai un uomo. Alto, magro, con il viso olivastro, coperto da un soprabito di buon taglio da cui si intravvedeva una cravatta sgargiante. Abbozzò un sorriso, mi tese la mano che io strinsi e disse:
"Dove saranno quei due?"
e continuò senza aspettare la mia risposta. Ormai di spalle alzò la mano a mo' di saluto e si gettò nel vuoto. Un fascio di luce verde scaturì dal grande smeraldo che portava all'anulare della mano alzata.
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